Nicola agita il bicchiere in senso rotatorio, è soddisfatto mentre lo fa. I profumi dei suoi vini sono puliti, nitidi, raffinati, aromi che rivelano la storia di vini pieni di carattere, eleganti e della grande fatica che nasconde un bicchiere di nettare ben fatto.
Il lavoro in vigna è duro, spiega Nicola e mentre lo racconta ha il volto compiaciuto. Il vino non è che il frutto di un progetto ben congeniato che nasce dalla terra e dal lavoro instancabile di chi vi dedica dietro le quinte, uomini senza volto che offrono la propria vita alla terra.
Il vino, si sa, si fa in vigna
tutti noi lo sappiamo, ma Nicola, Vera e Antonio Mazzella ne sanno un po' di più. La loro vita si complica quando i vigneti si piegano all’arte di un funambolismo estremo ed il lavoro diventa più difficile. Cieli tersi e vigne vigorose aggrappate su terrazzamenti scoscesi a picco sul mare sono l’immagine calzante di quella che viene definita viticoltura eroica.
Il fascino è innegabile. In questi luoghi, però, al limite della realtà il sacrificio si accresce e fare vino diventa una vera e propria impresa che esprime eroi silenziosi.
Un vino che sa di mare
Di Roberta Raja
Tutto è avverso quando i terreni sono friabili, avidi d’acqua e raggiungibili solo a piedi per mezzo di antichi sentieri. E dal piccolo viottolo che si apre sulla piccola Baia di San Pancrazio le parole di Nicola fanno da sottofondo a un panorama che ha dell’irreale.
Le sue espressioni trasudano passione e sacrificio e narrano di uomini ragno aggrappati ai terrazzamenti sotto il sole di un' Ischia dal terreno cocente durante la vendemmia. Parlano di uomini alati che potano vigne in inverno e così, sempre, per tutte le lavorazioni: chi cura la vigna le ripete tutto l’anno.
Fare vino non è facile
Le difficoltà aumentano quando le viuzze non permettono il transito di nessun mezzo, dove non c’è ombreggiamento, dove i lapilli riprendono lo stato incandescente sotto il pulsare del sole, dove le braccia sono l’unica risorsa e l’unica via per trasportare il mosto in cantina è via mare.
La viticoltura eroica richiede passione ed esperienza. Connotati che tratteggiano il volto e le mani della famiglia Mazzella. La loro storia è iniziata 75 anni fa e si tramanda da tre generazioni, da quando nonno Nicola inizia a vinificare e vendemmia dopo vendemmia trasferisce la passione e l’esperienza al figlio Antonio che dedica la propria vita alla vigna, alla cantina e al vino. Giorno dopo giorno perfeziona le tecniche di vinificazione e tramanda il suo sovoire faire ai figli.
Oggi Nicola e Vera perpetuano la tradizione familiare con orgoglio caratterizzandola della professionalità che gli è propria.
I vini di Cantine Mazzella sembrano vittima di un incantesimo. Sottomessi ad un equilibrio perfetto in cui tecnica enologica e passione si fondono ed esplodono in un trionfo di colore, sapore e profumi e la grande personalità li rende unici ad ogni sorso. Vini che sono lo specchio di un territorio unico, irriproducibile, figli di una viticoltura estrema che caratterizza ogni singolo vino, capaci di mantenere una propria identità.
Questi piccoli capolavori hanno un nome: Vigna del Lume è un cru, la cui vigna è posta a 250 metri, a picco su un incantevole Ischia, in località Punta del Lume dove i terreni ricchi di lapilli rendono la Biancolella in purezza, minerale, sapida; la lavorazione è più che tradizionale: la pigiatura e la torchiatura avvengono in piccole grotte scavate nel lapillo ed il mosto, una volta pronto, trasportato su piccole barchette di legno alla volta della terraferma.
Villa Campagnano è un vero cavallo di razza, un vino che ostenta fieramente la complessità del migliore dei Chablis, un vino che racconta di un terreno ricco di lava, di repentine escursioni termiche, grazie a queste caratteristiche i vini sono forgiati da profumi raffinati, mineralità ed elevata acidità.
Tutta la gamma dei rossi è accomunata dal fil rouge della ricchezza di polpa e dell’eleganza ma che conservano un’acidità inaspettata, considerato il grande caldo isolano. Assolutamente fuori dagli schemi, Nero 70, un’etichetta che celebra i 70 anni di attività della cantina, un bland di Aglianico e Piedirosso che raccolti in *surmaturazione esprimono tutta la loro carica estrattiva, l’affinamento in rovere dona una finezza ed una complessità senza confini.
Il vino Vigna del Levante è figlio di una completa esposizione ad est, il sole mattutino riscalda e asciuga le vigne che sono al riparo dell’afa pomeridiana estiva. Il risultato è un vino dotato di finezza e che conserva una mineralità straordinaria.
Nulla è lasciato al caso a Cantine Mazzella che ruotano intorno alla perfezione enologica, alla passione, allo studio continuo, alla voglia di sapere e di migliorarsi sempre e ad ogni costo.
Approfondire e studiare le caratteristiche dei vitigni radicati sull’isola: il Piedirosso, la Forastera, la Biancolella, ma anche la sete di conoscere di più, e ancora, degli antichi vitigni abbandonati. Grazie all’impegno di Cantine Mazzella e al loro lavoro di micro vinificazione è possibile valutare l’evoluzione dei vitigni meno blasonati come Guarnaccia, Cannamela, Arilla, Don Lunardo e Levante, viti dal grande potenziale ma abbandonate quando il vino era solo un alimento e si premiavano le alte rese più che le caratteristiche varietali.
A Cantine Mazzella regna la totale armonia e tutto sembra far parte di un disegno unico dove ogni cosa è al suo posto ma, allo stesso tempo, rappresenta uno di quei luoghi da vedere almeno una volta nella vita e restare immobili di fronte allo spettacolo delle vigne inerpicate sui sedimenti tufacei.
I vini che sanno di mare e professionalità, la coinvolgente visione prospettica del futuro, il senso di appartenenza della famiglia, la qualità. Questi sono gli elementi che rendono l’ecosistema Mazzella un posto esclusivo per gli occhi, il cuore ed il palato.